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Discoteche, Puglia, Veneto ed Emilia Romagna non possono aspettare il 14 Luglio, serve una data certa e serve in fretta

Un fulmine a ciel sereno ha colpito ieri, 11 Giugno, il mondo delle discoteche e dell’intrattenimento in generale.

Dopo l’uscita delle linee guida per il settore di appena un paio di giorni prima, ecco uscire un decreto che stravolge di nuovo tutto,  e stabilisce che “Restano comunque sospese le attivita’ che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, e, sino al 14 luglio 2020, le fiere e i congressi.“.

Questo, ovviamente, ha del paradossale, non avrebbe nessun senso dare delle linee guida ora, per un settore che aprirebbe tra più di un mese. La situazione legata al Covid è talmente mutevole che nessuno realmente può sapere cosa succederà domani, figuriamoci tra un mese.

La spiegazione, a nostro avviso, sta nelle righe seguenti:

“Le regioni e le province autonome, in  relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei  propri  territori, possono stabilire  una  diversa  data  di  ripresa  delle  attivita’, nonche’ un diverso numero massimo  di  spettatori  in  considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi.”

Queste poche parole, fanno arrabbiare e sperare al tempo stesso.

Arrabbiare, perchè il senso sembra essere “Io Stato non voglio decidere, Regioni decidete voi”, e fa sperare perchè, stando alla mera interpretazione, ogni regione potrebbe decidere di anticipare, o ritardare, la data di apertura del settore.

E se in molte zone d’Italia 15 Giugno, 1 Luglio, 15 Luglio fa la differenza ma non in modo cruciale, ci sono zone d’Italia per le quali ogni singolo giorno può fare veramente da spartiacque.

In questo ambito ci vengono in mente La Puglia, il Veneto, e l’Emilia Romagna (ma anche le Marche, la Sicilia, la Sardegna….), regioni che da sempre sono le mete del turismo giovanile.  Dunque, la frase sopra riportata, rischia di creare tre scenari.

Il primo nel quale la data non verrà modificata o anticipata per nessuno. Questo non lo spera nessuno e non lo speriamo nemmen noi.

Il secondo, nel quale ogni regione decide autonomamente, e in date differenti. Questo creerebbe, ovviamente, una scompenso a livello concorrenziale in Italia tra mete turistiche. Non lo auspichiamo, ma obiettivamente potrebbe accadere, non tutte le regioni hanno la stessa situazione epidemiologica.

Il terzo scenario, il più ottimistico, porterebbe le regioni interessate da questo tema, ad aprire prima, e tutte insieme. Sarebbe la cosa migliore per diversi motivi. Oltre ad anticipare, come ovvio,  il flusso turistico, darebbe delle certezze. Oggi, infatti, non è scritto da nessuna parte che il 14 Luglio le discoteche apriranno, c’è solo scritto che saranno chiuse fino a quella data. Questo non darebbe certezze neppure per i periodi successivi, neppure per Agosto. Dire 14 Luglio o dire 31 Agosto, in queste zone è la stessa cosa, credeteci.

In attesa di capire, e in attesa di novità, culliamo la speranza di tornare a ballare, crediamo di meritarcelo, e crediamo sia anche ora.