Briatore controccorrente: “Se non riapriamo le discoteche i ragazzi andranno nelle case degli altri, si infetteranno e infetteranno le famiglie”

Flavio Briatore che, come sempre, non le manda a dire, interviene sull’argomento discoteche, e sostiene con rinnovata forza e rinnovati argomenti, che i locali non possono permettersi di rimanere ancora chiusi per molto, e, soprattutto, che non sarbbe neppure il sistema migliore per tenere sottocontrollo i giovani e le loro abitudini.

Quello che dice il noto imprenditore, raccoglie il pensiero di molte persone, addetti ai lavori ma anche gli amanti del settore, che non capiscono quali scenari debbano aspettarsi, se aperture tra qualche mese o un anno senza eventi.

Ed è in questo senso che alcune realtà stanno procedendo, cercando un miracoloso protocollo di sicurezza che metta d’accordo tutti.

Di seguito l’articolo riportato da “ilfattoquotidiano”.

“Finché non ci sarà un vaccino, dovremo convivere con questo virus. Dobbiamo temerlo e rispettarlo, ma non possiamo fermare tutto. Altrimenti moriremo di altre cose”. Flavio Briatore è convinto che il turismo debba e possa ripartire al più presto. “Tutti questi consulenti fanno solo una grande confusione. Ci sono troppe persone, troppi comitati: più gente c’è e meno decidi. Noi abbiamo fatto delle proposte concrete”, ha raccontato l’imprenditore a Radio 105.

Una delle proposte di Briatore è legata alla riapertura delle discoteche. “Se non riapriamo le discoteche, la gente troverà un altro modo per divertirsi. Se le discoteche restano chiuse, i ragazzi non andranno certo a dormire alle nove di sera. No, andranno nelle case degli altri, si ubriacheranno, si lasceranno andare e si infetteranno, infettando poi i loro parenti una volta tornati nelle proprie abitazioni. Sarebbe disastroso. Allora sarebbe molto più intelligente farli andare in una discoteca e controllarli a dovere, seguendo tutti i protocolli”. Le misure pensate da Briatore? La misurazione della temperatura all’ingresso, la fila (come quella dei supermercati) per i bagni e i bar, i tavoli tenuti a debita distanza dagli altri con il controllo della security.

Per quanto riguarda le spiagge, l’idea dei plexiglass tra gli ombrelloni è “una stupidaggine”. “I ristoranti potrebbero riaprire con una distanza di circa due metri tra un tavolo e l’altro. Tutti i camerieri e i cuochi andrebbero tamponati, così come le loro famiglie. Il servizio al tavolo, invece, dovrà avvenire con le mascherine e i guanti: i camerieri sarebbero come gli infermieri”. La chiosa di Briatore: “Dopo l’attentato alle Torri Gemelle abbiamo cambiato il modo di viaggiare. Succederà anche stavolta: dovremo cambiare le nostre abitudini”.