VIETATO DIVERTIRSI

DISCOTECHE, perchè qualcuno se ne occupi deve scapparci IL MORTO

Nota importante per tutti coloro che leggono le prime tre righe e poi si indignano: è giusto e fondamentale che ci sia una forte attenzione mediatica in caso di tragedie, il senso non è assolutamente quello di dire che non se ne dovrebbe parlare, o che bisognerebbe parlarne di meno.

26 Aprile 2020, ore 20:20 (qualche minuto dopo), Giuseppe Conte parla della fase 2, parla di industrie, di distanziamento sociale, di parchi, di soldi che daranno in futuro, di mascherine. Poi si permette un pò di spoiler, e parla di bar, di parrucchieri, di musei, di teatri, di estetiste, di scuola. Non ti sei dimenticato nulla?

I giornali, i telegiornali, si stanno preoccupando del mondo dell’intrattenimento? direi proprio di no o meglio non come dovrebbero.

E allora il pensiero anticipato nel titolo, è che tutto quello che è divertimento, è considerato superfluo, dunque non se ne parla, semplicemente perchè non interessa in questo momento a nessuno trovare una soluzione.

Parliamo solo dei ragazzi che non possono andare a ballare? Se lo pensate siete ignoranti.

Parliamo di oltre 400000 persone, parliamo di discoteche, cinema, teatri, festival, eventi, concerti, per cui parliamo di gestori, dj, buttafuori, vocalist, baristi, animazione, promoter, tecnici, potrei andare avanti un altro pò, ma devo elencare anche chi ci lavora di riflesso, il famoso indotto, per cui tipografie, aziende di service, il ticketing, food and beverage.

Quello che vorremo far notare, però, è che se escludiamo eventi tragici, il più tristemente famoso è Corinaldo, questo universo può fare cose grandiose come eventi unici dal punto di vista della dimensione o della qualità, può anche impegnarsi nel sociale (oltre alle numerosissime raccolte fondi, ricordiamo il Social Music City riconvertito in centro Covid), e può infine lanciare richieste d’aiuto disperate, come in questo caso, ma nessuno ne parla, perchè a  nessuno interessa.

La conclusione è una domanda:

Le discoteche (e tutto il mondo dell’intrattenimento) devono riaprire per ultime perché non sono sicure , o perché non sono essenziali?

Se la risposta è la prima, dobbiamo trovare una soluzione, brutta, provvisoria, ma la dobbiamo trovare.

Sa le risposta è la seconda, allora io non ci sto.

“Il progresso della civiltà si misura dalla vittoria del superfluo sul necessario.”
(Alberto Savinio)